Il PS Ticino ha presentato oggi in conferenza stampa un pacchetto di misure federali e cantonali per alleviare le famiglie dall’inflazione, tutelando il loro potere d’acquisto. Sono necessarie misure urgenti per contrastare le conseguenze negative dell’inflazione, in particolare sui redditi bassi e medio-bassi.

Riunito in conferenza stampa a Locarno, il Partito Socialista Ticino ha presentato oggi un pacchetto di misure urgenti per alleviare le famiglie dalle conseguenze dell’inflazione crescente e per tutelare il potere d’acquisto. Le misure presentate sono sia di competenza cantonale, sia di competenza federale. Come ha sottolineato la copresidente Laura Riget: “è urgente intervenire per sostenere il ceto medio e le fasce più fragili della popolazione che soffrono particolarmente dei crescenti prezzi”. L’attuale inflazione tocca in particolare i beni alimentari di prima necessità e i combustibili fossili – con conseguenze sui costi dei trasporti ma anche di riscaldamento – e rischia di causare un aumento medio dei prezzi del 7%. A ciò si aggiunge la prospettata esplosione dei premi cassa malati: una situazione che necessita di un intervento urgente da parte dello Stato e delle aziende per tutelare il potere d’acquisto della popolazione.

A livello federale le misure, già presentate dal gruppo parlamentare alle camere federali e riassunte nel documento, si concentrano su cinque ambiti: un assegno (“chèque”) federale di 300 franchi per ogni adulto e 150 franchi per ogni bambino; un’indennità energetica per ridurre la pressione finanziaria sulle famiglie più vulnerabili a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia nei costi accessori degli affitti; la ridistribuzione delle maggiore entrate a causa dell’aumentato costo della benzina per sussidiare maggiormente il trasporto pubblico. Le ultime due proposte, come ha spiegato la Consigliera agli Stati Marina Carobbio, riguardano invece la politica sociale: “chiediamo un adeguamento completo delle rendite AVS-AI al rincaro e un aumento del 30% del contributo federale alla riduzione dei premi individuali per l’anno 2023”.

A livello cantonale le misure chiedono un adeguamento del salario minimo e dei salari dei dipendenti pubblici al carovita, auspicando che le aziende private facciano le stesso, e parallelamente l’adeguamento di tutte gli aiuti sociali, come l’assistenza, la Laps, gli aiuti allo studio oppure ancora i sussidi cassa malati. Per quanto riguarda invece il trasporto pubblico, si chiede infine di fare una campagna di sensibilizzazione – pagata da Banca Stato come è stato il caso della campagna “vivi il tuo Ticino” – con riconoscimento del 10% del costo dell’abbonamento arcobaleno per un anno. Ivo Durisch, capogruppo in Gran Consiglio, ha concluso sottolineando come in questo momento sia “necessario uno Stato consapevole e presente, capace di intervenire con politiche mirate per garantire al paese coesione e stabilità sociale”.

Il documento completo è qui disponibile. 

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