Sono passati poco più di 5 anni da quando la cittadinanza ha respinto l’Iniziativa «No Billag» con la quale si chiedeva l’abolizione del canone radiotelevisivo e già è iniziata una nuova campagna contro la SSR-SRG in generale e contro la RSI in particolare.
Negli scorsi giorni, infatti, sono state consegnate le firme dell’Iniziativa popolare federale «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)». L’obiettivo è chiaro fin dal titolo, ridurre notevolmente il finanziamento pubblico alla radiotelevisione pubblica. A promuoverla è la solita Destra capitanata dall’UDC nazionale con la Lega dei Ticinesi nel ruolo del buon gregario di provincia.
Gli argomenti contro la RSI sono i soliti buttati lì da chi vorrebbe che l’intero Paese si inchinasse al proprio volere, gente che conosce benissimo la forza del denaro: più ne hai e più puoi controllare l’opinione pubblica. Non è certo un caso che l’UDC sia l’unico partito svizzero in grado di inviare un “giornale” a tutti i fuochi della Svizzera e che la Lega disponga di un settimanale gratuito con i quali ci omaggiano delle loro verità, e una di queste riguarda la presunta faziosità della RSI.
La RSI può anche non piacere, ma non si può negare che dà voce a tutti e questo lo vediamo in molti dei dibattiti politici dove certi ospiti riescono a rendersi discretamente ridicoli. Non si può nemmeno non riconoscerle l’importante ruolo che svolge sul territorio cantonale a sostegno di un’infinità di iniziative promosse da altrettante associazioni culturali, sportive, giovanili ecc.
A me, per esempio, piace la musica e se ne ho occasione, non mi faccio mancare qualche bel concerto tra i tanti che vengono organizzati in Ticino. Il nostro Cantone ne offre davvero molti: si va dall’Estival Jazz e l’imminente Blues to Pop a Lugano all’altrettanto imminente Spartyto di Biasca; dal Vallemaggia Magic Blues al Caslano Blues; dall’Openèr Gambarögn all’Open Air Monte Carasso; tornando a Lugano con il Busker. Ne cito solo alcuni. Per tutti questi eventi, e per molti altri, la RSI è stata o è media partner.
Se si va sulla pagina internet www.rsi.ch/la-rsi/partenariati/ si può vedere l’elenco completo di tutti i partenariati degli ultimi 3 anni. Cosa ci dice questa cosa? Ci dice che il ruolo della RSI è fondamentale per la promozione e quindi per l’esistenza stessa di un grande numero di eventi e delle associazioni che li organizzano, contribuendo a mantenere vivo e vivace il nostro Paese. Ridurre il canone porterebbe a un’inevitabile riduzione di questi sostegni, questo deve essere chiaro.
Non fatevi abbindolare dagli iniziativisi, la RSI non è solo Telegiornale e Quotidiano, è molto di più e troppo spesso ce ne dimentichiamo.
Articolo di Adriano Venuti, vicepresidente e candidato al Consiglio nazionale