13a AVS: la destra ha abbandonato le persone in pensione

In Svizzera, quasi 200’000 persone che ricevono l’AVS vivono in condizioni di povertà. Nonostante ciò, dopo il Consiglio nazionale, anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S), dove domina la maggioranza borghese, ha detto no all’iniziativa per la 13a AVS, che avrebbe garantito pensioni più alte per le persone a rischio di povertà, soprattutto per le donne. E questo proprio in un momento in cui sarebbe urgente adottare misure rapide ed efficaci: a causa dell’esplosione dei premi dell’assicurazione sanitaria e della forte inflazione, il livello delle pensioni si sta abbassando, il che sta diventando un problema per molte persone.

«È incomprensibile che la maggioranza borghese della CSSS-S non voglia migliorare la situazione pensionistica dei lavoratori e delle lavoratrici a basso reddito e soprattutto delle donne», afferma la Consigliera agli Stati socialista Marina Carobbio. «. Ed è deplorevole che la CSSS-S non sia neppure disposta a sostenere un controprogetto. I borghesi preferiscono introdurre sgravi fiscali per le persone benestanti invece di aiutare chi ne ha più bisogno».

Oggi le pensioni AVS sono troppo basse e non garantiscono un’esistenza dignitosa. Una 13a dell’AVS sarebbe uno strumento efficace e facilmente attuabile per aumentare direttamente le pensioni. «Gran parte della popolazione vede come un problema l’attuale situazione pensionistica, come dimostra la votazione su AVS 21, persa per pochi voti», afferma Marina Carobbio. «Continueremo quindi a impegnarci con tutte le nostre forze per l’iniziativa, affinché l’AVS contribuisca a garantire a tutti e tutte di invecchiare in modo dignitoso».

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