Il PS deplora che il Gran Consiglio abbia respinto la mozione del Deputato socialista Bruno Storni, la quale avrebbe corretto una situazione che penalizza il settore dellidroelettrico ticinese. La tassa per luso del suolo pubblico andrebbe infatti distribuita sullinsieme dei vettori energetici, come il gas, non solo applicata alla distribuzione dellelettricità.
Il Partito Socialista deplora che la maggioranza del Gran Consiglio abbia deciso di non sostenere la mozione del Deputato socialista Bruno Storni, con cui veniva chiesto di porre le basi legali per lestensione della tassa di concessione per luso del suolo pubblico ad altri vettori di energia, tassa che oggi viene prelevata esclusivamente per la distribuzione dellenergia elettrica.
La mozione, occorre evidenziarlo, non chiedeva affatto lintroduzione di una nuova imposizione con il conseguente aumento delle tasse in generale, ma di distribuire la tassa allinsieme dei vettori energetici la cui distribuzione dipende dalluso del suolo pubblico, come il gas.
La situazione attuale penalizza difatti lenergia elettrica e quindi il settore dellidroelettrico cantonale rispetto al gas una fonte denergia importata e oltretutto a effetto serra. La tassa per luso del suolo pubblico applicata esclusivamente allelettricità si tramuta in un aumento sulla bolletta di quasi un centesimo/kWh: un importo elevato, quando sappiamo che la produzione della stessa è di quattro centesimi/kWh.
Il settore dellidroelettrico ticinese attraversa serie difficoltà a causa della liberalizzazione del mercato dellelettricità e della concorrenza sleale di fonti denergia sovvenzionate come quella nucleare o che traggono profitto da certificati CO2 ancora troppo bassi, come capita per le centrali a carbone. Difficoltà e crisi che mettono a repentaglio numerosi posti di lavoro di qualità nellidroelettrico ticinese, così come avvenuto per le officine idroelettriche della Maggia e di Blenio (Ofime e Ofible), le quali hanno tagliato ben 36 posti di lavoro a causa delle difficili condizioni sul mercato energetico. Lanno scorso, allannuncio della riduzione dei posti di lavoro, linsieme dellarco parlamentare si era espresso in favore dellidroelettrico ticinese: delle parole che oggi, purtroppo, non sono state tramutate in fatti.
Il settore dellidroelettrico va sostenuto e le distorsioni che lo penalizzano corrette attraverso misure concrete come quella proposta dalla mozione respinta oggi dal Gran Consiglio, non solo a parole. Ne va di un settore centrale per il Cantone, di numerosi posti di lavoro di qualità, di unenergia rinnovabile e locale che risponde alle sfide energetiche e che quindi non va assolutamente penalizzata.