Ricorre quest’anno il centenario della presenza socialista in Consiglio di Stato. Il primo consigliere di stato socialista è stato Guglielmo Canevascini. Era un compagno che proveniva dalla Valle Verzasca, molto colto, che ha saputo interpretare in modo esemplare l’ideale socialista in seno al governo. D’acqua sotto il ponte di Lavertezzo ne è passata tanta in questi 100 anni.
I suoi successori sono stati Piero Pellegrini, purtroppo rimasto in carica come una meteora, direttore di Libera Stampa, che ha fatto del nostro giornale una testata antifascista e apprezzata all’estero e Federico Ghisletta, uomo del popolo che nelle riunioni tra compagni preferiva esprimersi in dialetto, così diceva, per essere più vicino ai compagni e alla gente. Poi venne Benito Bernasconi, mo-mo di Chiasso, sempre pronto a dare una parola di conforto a tutti i compagni che si trovavano in difficoltà.
Con lui ho iniziato la mia attività politica quale segretario distrettuale del Mendsrisiotto del PST, entrando a far parte del Comitato Cantonale, quando sul tappeto vi erano decisioni importanti, quali il nuovo Ente Ospedaliero o la nuova legge sulla depurazione delle acque. Uomo di grande cultura, ricordo che nella sua abitazione vi erano migliaia di libri e che leggeva regolarmente.
Arriviamo a Rossano Bervini, un giovane che era entrato nel partito da poco, in un momento difficile nel pieno della discussione sull’unificazione dei due tronconi socialisti ticinesi, PST e PSA.
Erano momenti molto concitati dove il PST era spaccato da chi era per la riunificazione e chi era contrario. Sotto la presidenza del compagno Dario Robbiani, ci furono comitati cantonali molto dibattuti e non si arrivo’ ad una soluzione. Parecchi compagni del PST fondarono la comunità dei socialisti, che alle votazioni del Consiglio di Stato, portarono all’elezione sia del compagno Rossano Bervini che del compagno Pietro Martinelli. La presenza di due socialisti in Consiglio di Stato, duro’ solo un quadriennio e poi fu rieletto solamente Pietro Martinelli e finalmente si arrivò alla riunificazione dei socialisti ticinesi.
Successivamente arrivò una grande compagna, Patrizia Pesenti, la prima donna socialista eletta in Consiglio di Stato. Decisa, ha saputo infondere il suo carattere alla conduzione del Dipartimento Socialità e Sanità. Negli ultimi anni ecco il compagno Emanuele Bertoli, che ha voluto assumersi la conduzione del dipartimento dell’educazione e dello sport dando una svolta positiva alla politica dell’educazione scolastica.
Tutti i consiglieri socialisti hanno brillato con la loro presenza e hanno servito la popolazione ticinese con zelo, onorando lideale socialista.
Ora le votazioni cantonali sono previste per il 2023. Parlando con i compagni della base, tutti sono del parere di voler continuare la nostra presenza con un socialista in Consiglio di Stato. Attualmente la politica socialista viene condivisa con i Verdi. È una buona cosa, ma la lista del Partito Socialista per il Consiglio di Stato deve comprendere almeno 4 compagne o compagni e dare un posto solo sulla nostra lista ai Verdi. Tutti i compagni della base lavorano e si attivano per avere nel 2023 una compagna o un compagno eletti in seno al Consiglio di Stato. Tutti mi ricordano nelle discussioni che non può esistere una società giusta e umana senza una componente socialista.
Quindi diamoci da fare già da subito e presentiamo una lista socialista dove siano rappresentate tutte le componenti attive che operano attualmente per rendere grande il nostro Partito ed essere presenti per altri 100 anni.
Matteo Muschietti, già municipale a Coldrerio