Obiettivi
Vogliamo che sia posto un freno alla concorrenza fiscale tra cantoni e tra comuni sulla base di un’armonizzazione fiscale materiale da realizzare sul piano nazionale (obiettivo nr. 27 del programma).
Contesto politico e proposte
Il PS giudica negativamente la competitività fiscale esagerata tra Cantoni (e tra Comuni in uno stesso Cantone). Essa ha per effetto la messa in pericolo della garanzia di risorse pubbliche sufficienti a rispondere ai bisogni della popolazione, senza per questo raggiungere l’obiettivo di migliorare l’efficienza dell’azione della pubblica amministrazione. Sul piano nazionale esso chiede il superamento di questo concetto mediante un’armonizzazione materiale delle imposte dirette sensibilmente più spinta rispetto ad oggi. Per raggiungere questo scopo aveva lanciato un’iniziativa popolare con la quale si intendeva riportare l’equità fiscale al centro del confronto politico, iniziativa purtroppo respinta da popolo e Cantoni il 28 novembre 2010.
Fino ad ora purtroppo l’argomento non è volutamente stato affrontato con sufficiente serietà dalla maggioranza borghese delle Camere federali; significativo al proposito il dibattito sulla perequazione dei compiti tra Confederazione e Cantoni, progetto accolto da popolo e Cantoni in votazione popolare il 28 novembre 2004, che di questa problematica ha offerto una visione diametralmente opposta rispetto a quella proposta dal PS.
Obiettivi
Vogliamo ridurre per quanto ragionevolmente possibile il carico fiscale delle famiglie e dei redditi medio-bassi (obiettivo nr. 28 del programma).
Vogliamo che vengano soppressi o limitati il valore locativo sulle abitazioni proprie e la possibilità di dedurre gli interessi ipotecari dal reddito (obiettivo nr. 31 del programma).
Contesto politico e proposte
La fiscalità diretta elvetica, che si compone delle imposte dirette federali, cantonali e comunali, conosce ancora delle storture a danno delle famiglie che devono essere risolte. A livello federale il problema maggiore è quello della penalizzazione dei contribuenti coniugati, svantaggiati dall’applicazione di un’aliquota maggiore sui redditi imponibili cumulati per il calcolo dell’imposta federale diretta. Il pacchetto fiscale 2001 della Confederazione, adottato nel giugno 2003 dal Parlamento federale, conteneva un paio di buone riforme che andavano nel senso dell’armonizzazione materiale, come l’instaurazione del sistema dello splitting parziale per l’imposizione delle coppie coniugate per tutte le imposte dirette e l’abolizione di valore locativo e deducibilità degli interessi ipotecari per l’abitazione primaria. Ma accanto ad esse le Camere avevano inserito provvedimenti di sgravio per gli alti redditi iniqui e finanziariamente insopportabili, oltre a misure costituzionalmente inaccettabili dal profilo della parità di trattamento tra proprietari e inquilini, fattori che hanno poi portato al naufragio del progetto davanti al popolo nel maggio 2004.
Dopo questo voto bisognerà comunque ritornare sulle due riforme di base, che restano importanti per l’armonizzazione materiale della fiscalità diretta e favoriscono fiscalmente la famiglia.
Obiettivi
Vogliamo l’introduzione rapida dello scambio automatico d’informazione sia con l’estero che all’interno (obiettivo nr. 25 del programma).
Contesto politico e proposte
Il segreto bancario è ormai giunto al capolinea e nel 2018 sarà definitivamente superato. Il raggiungimento di questo obiettivo è uno dei punti politici storici sostenuti dalla sinistra, tematizzato già con un’iniziativa popolare negli anni ’80 del secolo scorso, e porterà la piazza finanziaria a dover competere sulla base delle proprie competenze e non di vantaggi competitivi discutibili. Si tratta di un cambiamento importante, ma nel contempo anche duraturo e utile a consolidare una parte della nostra economia sulla base di elementi economici meno effimeri. Anche l’accordo fiscale con l’Italia sarà d’aiuto a questo cambiamento di paradigma complesso ma di lungo respiro.
Obiettivi
Vogliamo l’introduzione nella Legge sulla gestione finanziaria dello Stato del principio secondo cui, dopo uno o più risultati d’esercizio negativi, al momento in cui si passa dalle cifre rosse alle cifre nere divenga obbligatorio per il Cantone portare le riserve finanziarie a un livello adeguato (obiettivo nr. 34 del programma).
In periodi di bassa congiuntura vogliamo che sia possibile aumentare in modo controllato l’indebitamento del cantone, da recuperare nei periodi di buona congiuntura (obiettivo nr. 35 del programma).
Contesto politico e proposte
Nel Cantone Ticino dal 1995 al 2008 si è assistito a una battaglia piuttosto virulenta sul tema della gestione finanziaria dello Stato e sul livello di risorse finanziarie necessario a far fronte ai compiti che la legge affida all’ente pubblico. Dopo 4 pacchetti fiscali e 2 iniziative popolari, tutti provvedimenti che hanno introdotto alleggerimenti a favore del contribuente (240 milioni all’anno, di cui 140 a favore delle persone fisiche e 100 a favore delle persone giuridiche), l’ondata favorevole alla defiscalizzazione è entrata in una nuova fase, caratterizzata da una parziale maggior consapevolezza da parte della classe politica e dell’opinione pubblica della centralità del tema e delle reali conseguenze per i cittadini delle scelte compiute in questo ambito. Significativi al proposito i voti ticinesi del maggio 2004 sul pacchetto di sgravi fiscali federali e sui referendum cantonali, il voto del maggio 2005 favorevole a un parziale aggravio fiscale per risanare i conti pubblici cantonali, il voto del marzo 2006 contrario a tagli nel sociale dovuti alla politica fiscale precedente, il voto del maggio 2014 nella stessa direzione, nonché i voti del giugno 2008, del novembre 2009 e del giugno 2013 contrari a nuovi sgravi fiscali.
Dopo il quadriennio 2008-2011, segnato da un certo equilibrio finanziario, le cose hanno iniziato a peggiorare nuovamente dal 2012, a seguito delle decisioni federali che hanno avuto un impatto importante sulle finanze del Cantone (riduzione dei proventi della Banca nazionale, introduzione del finanziamento pubblico agli ospedali privati). Il 18 maggio 2014 è stata decisa dal popolo l’introduzione del freno ai disavanzi e del coefficiente (o moltiplicatore) cantonale, anche se in una versione poco felice rispetto a quella proposta originariamente dal Consiglio di Stato.
Quanto all’obiettivo nr. 35, esso risponde alla situazione congiunturale attuale e alla necessità di intervenire direttamente per evitare che la crisi economica faccia danni importanti.
Obiettivo
Vogliamo lottare contro l’evasione fiscale e migliorare l’accertamento tributario per garantire l’uguaglianza di trattamento dei cittadini di fronte al fisco (obiettivo nr. 32 del programma).
Contesto politico e proposte
La lotta all’evasione fiscale è uno dei capisaldi di una fiscalità sana, perché garantisce la partecipazione di tutti alla raccolta delle risorse finanziarie pubbliche, necessarie per rispondere ai bisogni della collettività. Il grado di accertamento del fisco ticinese è giudicato buono dai rapporti ufficiali, anche se nel 2006 la Divisione delle contribuzioni è stata al centro di uno scandalo culminato con l’allontanamento dei suoi vertici, il potenziamento del personale e la temporanea sottrazione del dossier politico all’allora ministra Marina Masoni.
Sul tema è comunque necessario mantenere una soglia di vigilanza elevata, proprio per la delicatezza del compito delle autorità fiscali. Anche in ossequio a questo obiettivo il PS ha combattuto il progetto di amnistia fiscale cantonale, accettato di misura dal popolo nel 2014 ma ancora in bilico davanti al Tribunale federale.