CARTA DEI VALORI DEL PARTITO SOCIALISTA
Versione con emendamenti accettati dal Congresso del 23 gennaio 2011
Il Partito Socialista – Sezione ticinese del PSS riconosce e persegue nella sua azione politica concreta i seguenti valori alla base della propria identità:
- libertà, democrazia e giustizia
- nuovo sviluppo economico e rivalutazione del servizio pubblico
- salvaguardia del lavoro e del reddito da lavoro
- promozione della formazione e della cultura
- parità di trattamento e giustizia sociale
- Stato forte e fiscalità equa
- qualità dell’ambiente e salvaguardia del territorio
- pace e disarmo
- pluralismo multiculturale e solidarietà con il Sud del mondo
1. Libertà, democrazia e giustizia
Libertà, democrazia e giustizia sono valori irrinunciabili della nostra identità e della nostra azione. Per essere effettive esse presuppongono di opporsi a ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e a qualsiasi tipo di discriminazione. I diritti umani devono avere la priorità sulle esigenze economiche. La libertà non può essere il privilegio di minoranze favorite ed essere disgiunta dai diritti di partecipazione democratica.
La democrazia deve permettere ad ognuno di partecipare effettivamente ai processi decisionali. Essa deve funzionare secondo i principi della trasparenza, della rappresentatività effettiva e della pubblicità dei dibattiti.
2. Nuovo sviluppo economico e rivalutazione del servizio pubblico
Le tesi economiche fondate sulla presunta capacità di autoregolazione del mercato e sulla necessità di una crescita continua, alla prova dei fatti, sono state fallimentari. Le ineguaglianze e i problemi sono cresciuti a tutti i livelli e in tutti i Paesi. Il modello capitalista basato sul libero mercato, la liberalizzazione e la privatizzazione dei servizi pubblici, il ridimensionamento del ruolo dello Stato (sia quale regolatore del mercato, sia quale attore nella ridistribuzione della ricchezza e del lavoro) si sono dimostrati incapaci di rispondere ai bisogni della società e di garantire a tutti sicurezza sociale, condizioni di vita decorose e rispetto dell’ambiente naturale. Il modello capitalistico basato sulla massimizzazione del profitto va pertanto superato, adottando nuove regole e sviluppando forme economiche alternative come le imprese sociali, le cooperative, le attività no profit, ecc.
Un partito che voglia dirsi veramente socialista e democratico deve battersi per un nuovo modello di società basato su uno sviluppo che risponda ai bisogni fondamentali delle persone, che consenta un’alta qualità di vita e che renda compatibile l’attività produttiva con l’ambiente. Occorre ridefinire la parola “consumo” e la parola “progresso”, se non vogliamo restare imbrigliati nella logica dello spreco di risorse e di territorio a causa di una sbagliata concezione di progresso. Perciò è importante perseguire una politica coerente di crescita qualitativa, che può anche implicare la decrescita di consumi e l’abbandono di produzioni nocive e, quindi, in tal senso una riduzione del prodotto interno lordo. Si dovrà inoltre operare affinché i servizi pubblici privatizzati o aziendalizzati tornino a essere integralmente di proprietà pubblica e vengano gestiti conformemente alla natura di un servizio pubblico svolgendo un’attività a favore della collettività.
3. Salvaguardia del lavoro e del reddito da lavoro
Dalla metà degli anni „90 l’avidità dei fautori della politica neoliberista e degli azionisti ha provocato un arretramento generale delle condizioni di vita e occupazionali, con un preoccupante aumento dei ritmi di lavoro che ha avuto pesanti conseguenze sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori. La disoccupazione ha raggiunto livelli sempre più alti. Assistiamo a licenziamenti, chiusure di aziende, privatizzazioni. La sicurezza relativa del posto di lavoro in Svizzera è stata sostituita da condizioni di lavoro sempre più precarie, sia nel settore privato, sia nel settore pubblico. Gli apprendisti faticano a trovare posti di lavoro; i dipendenti anziani sono sovente esclusi dal mondo del lavoro (anche a causa di un sistema pensionistico errato, che li penalizza finanziariamente); i lavoratori e le lavoratrici indipendenti sono penalizzate dal sistema di previdenza sociale. Il potere d’acquisto di questi soggetti economicisi è ridotto negli ultimi anni a vantaggio dei manager e del capitale.
Le “moderne” forme organizzative del lavoro comportano più competitività e insicurezza. È diffuso il sentimento tra le lavoratrici e i lavoratori di essere considerati solamente un fattore di costo. Notevoli problemi rimangono infine per quanto concerne la conciliabilità tra famiglia e lavoro. La globalizzazione dei mercati e la libera circolazione dei lavoratori sono spesso strumentalizzate dagli ambienti padronali per imporre il dumping sociale e salariale e dalle destre per fomentare sentimenti xenofobi a fini elettorali. Tipico a questo proposito l’espandersi del fenomeno dei frontalieri e dei lavoratori distaccati in Ticino.
Per questo il Partito socialista si batte per il rafforzamento delle misure di accompagnamento degli accordi bilaterali, per la generalizzazione dei contratti collettivi di lavoro e per l’introduzione di un salario minimo legale valido per tutti i settori.
4. Promozione della formazione e della cultura
Formazione, ricerca scientifica, conoscenza della nostra storia e di quella degli altri, sviluppo del ruolo culturale della Svizzera nel mondo sono quattro elementi fondamentali per favorire l’eguaglianza delle persone, per sviluppare la vita democratica del Paese e delle sue istituzioni, per garantire il buon funzionamento della nostra società multietnica e per combattere le tendenze populiste, nazionaliste e xenofobe. La scuola, ma anche i mass media pubblici e l’informazione indipendente, hanno un ruolo importante da svolgere.
Il diritto di determinare il proprio futuro in base alle proprie capacità, l’accesso per tutti alla scuola e alla formazione permanente, la promozione del bene comune, il diritto a un’informazione indipendente finalizzata all’interesse della collettività sono per noi priorità irrinunciabili.
5. Parità di trattamento e giustizia sociale
Le pari opportunità vanno riconosciute giuridicamente e vanno accompagnate da politiche che le concretizzino nella vita quotidiana delle persone. Questo vale certamente per le donne: sono necessarie politiche che concretizzino l’uguaglianza di diritti, che riducano il tempo di lavoro e lo riorganizzino per renderlo conciliabile con il tempo dedicato alla famiglia e alla formazione; come pure occorre riconoscere ai fini assicurativi (AVS, II pilastro) le mansioni di cura svolte nella vita privata. Ma il discorso vale anche per i disabili (che devono essere meglio integrati nella società con opportunità vere alla loro portata), per le persone beneficiarie dell’aiuto sociale e per le persone escluse dal mercato dal lavoro (che devono essere reintegrate nel mondo del lavoro), per le persone anziane (che nei prossimi decenni saranno sempre di più) e per i giovani (che devono trovare nuovi spazi di realizzazione personale).
Inoltre nella nostra società esistono dei bisogni sociali espressi da categorie deboli, che la rete sociale attuale non riesce ancora a soddisfare. L’ammodernamento della rete e il completamento delle risposte a queste esigenze sono un imperativo per la collettività, per costruire una società veramente libera e democratica. Per questo il Partito socialista si batte per una politica sociale che sia in grado di offrire a tutti la possibilità di vivere una vita autonoma, nella piena sicurezza materiale e sociale.
6. Stato forte e fiscalità equa
Per garantire servizi di qualità e una ridistribuzione della ricchezza adeguata è necessaria una fiscalità equa e un’amministrazione pubblica efficiente.
Una fiscalità equa permette di raccogliere sufficienti risorse, è trasparente, è fondata su un accertamento attendibile, tiene conto in maniera opportuna delle differenze contributive dei cittadini e delle imprese.
Un’amministrazione pubblica efficiente è al servizio della collettività e del cittadino, e quest’ultimo ha fiducia nelle autorità e nell’amministrazione: questa è una condizione fondamentale per assicurare il buon funzionamento dello Stato e dei suoi servizi.
Uno Stato forte deve infine dotarsi di sufficienti sistemi di controllo per evitare che gli interessi particolari prevalgano su quelli generali. Il Partito socialista combatte gli scambi di favori che inquinano la politica, la collusione tra interessi pubblici e interessi privati, l’occupazione dello Stato da parte dei partiti e delle lobby.
7. Qualità dell’ambiente, salvaguardia del territorio e conservazione del patrimonio architettonico
L’ambiente in cui viviamo è sempre più minacciato dallo sviluppo tecnologico ed economico, dalla società degli sprechi, da un uso irrazionale di molte risorse non rinnovabili, da un uso sconsiderato del territorio, dalla demolizione sistematica del poco che rimane del patrimonio architettonico storico. La difesa di una qualità della vita, nell’interesse stesso delle persone, è oggi una condizione essenziale per tutte le società.
È fondamentale che l’attività economica sia condizionata al rispetto dei valori ambientali e culturali propri del Canton Ticino.
8. Pace e disarmo
Una delle condizioni per realizzare un ordine mondiale basato sulla libertà, sulla democrazia e sulla giustizia sociale è la concretizzazione di una politica di pace e di disarmo. La sicurezza dei paesi e dei popoli – compresi la Svizzera e i suoi abitanti – non dipende più dalla difesa armata, ma dalla soluzione dei problemi di ordine socioeconomico, il cui aggravarsi minaccia la sopravvivenza e la convivenza umana (vedi forte sfruttamento del sud del Mondo, frequenti catastrofi ambientali, degenerazioni di uno sviluppo tecnologico incontrollato). Le enormi spese militari sottraggono mezzi fondamentali alla soluzione di problemi mondiali drammaticamente irrisolti e vanno destinate a scopi utili all’umanità. L’esercito svizzero non ha più ragione di esistere e deve essere riconvertito in una struttura civile e di protezione della popolazione.
9. Pluralismo multiculturale e solidarietà con il Sud del mondo
Il Partito socialista combatte il razzismo e l’intolleranza verso gli stranieri, come pure denuncia i movimenti razzisti: questi ultimi fanno un uso spregiudicato di problemi e tensioni socioeconomiche reali e noi riteniamo che sia su questo terreno che il razzismo vada prioritariamente combattuto.
Oltre a ciò la lotta va condotta sul piano culturale, in direzione di un’integrazione sociale, di un’educazione alla conoscenza, alla convivenza e al reciproco rispetto tra culture diverse, come pure di una rifondazione dei diritti di cittadinanza. La Svizzera è un Paese multiculturale e il multiculturalismo è per noi un valore positivo e irrinunciabile.
Nessuna nazione o regione può oggi pensare di risolvere i propri problemi da sola. L’interdipendenza, generata dalla mondializzazione dei mercati e dei capitali, è sempre più ampia. Ma i rapporti fra nazioni e regioni sono oggi preminentemente retti da rapporti basati sul potere e sulla forza più che su scelte politiche responsabili. Ciò genera scambi squilibrati a favore dei centri di potere industriali e finanziari dei Paesi più ricchi, che tendono quindi ad aumentare continuamente la propria ricchezza a scapito di gran parte dell’umanità. È da questo squilibrio fondamentale che nascono tensioni e problemi internazionali che portano al fenomeno delle migrazioni dei popoli.
L’uguaglianza e la giustizia sociale hanno maggiori possibilità di trionfare se vengono messe in campo adeguate politiche internazionali. Per queste ragioni ci impegniamo per una politica di solidarietà con i Paesi e con i popoli del Sud del Mondo, in particolare sostenendo politiche economiche volte ad eliminare la loro dipendenza economica dalle multinazionali capitaliste che hanno sede nei Paesi ricchi.
Chiasso, 23 gennaio 2011